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MANIFESTO EUROPEO CONTRO LA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA

European Forum for Vaccine Vigilance (EFVV)
2 Marzo 2015
280 milioni di cittadini europei beneficiano della libertà di scelta informata sulla vaccinazione, ma molti altri ancora no. Le vaccinazioni sono obbligatorie nei Paesi membri UE Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria così come nei Paesi candidati membri Macedonia, Montenegro, Serbia ed altri. Chiediamo a tutti i cittadini europei di sollevare insieme la richiesta di una politica vaccinale unitaria basata sulla libertà di scelta informata. Crediamo che la vaccinazione obbligatoria vada abolita perché:
1) La vaccinazione resa obbligatoria con sanzioni, isolamento, processi e sentenze di non conformità nega i princìpi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1) in quanto viola la dignità della persona e la sua integrità fisica. Una decisione della Corte Europea dei Diritti Umani pubblicata nel 2002 afferma che ‘in quanto trattamento sanitario non volontario, la vaccinazione obbligatoria interferisce con il diritto alla privacy così come garantito dall’articolo 8 della Convenzione Europea sui Diritti Umani e sulle Libertà Fondamentali. (2)
 
2) La Carta dei Diritti dell’Unione Europea (4) all’articolo 3 stabilisce:
Diritto all’integrità della persona:
    a) Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.
    b) Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: .. – il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge (5).
Inoltre la Convenzione sui Diritti del Bambino delle Nazioni Unite, adottata e aperta alla firma, ratificata dall’Assemblea Generale con Risoluzione 44/25 del 20 novembre 1989 ed entrata in vigore internazionale il 2 settembre 1990, in accordo con l’articolo 49” (6), afferma:
Articolo 6
    a) Gli Stati Parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita.
    b) Gli Stati Parti assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo.
3) Le reazioni avverse ai farmaci (RAF) sono state indicate nel 2008 come la quinta maggiore causa di mortalità ospedaliera in Europa (7). Nel 2013 il Centro per il Monitoraggio della Sicurezza dei pazienti di UPPSALA (8) ha affermato che le RAF sono la quinta causa di morte nell’Unione Europea. La ricerca (9) rivela tuttavia significative omissioni nella segnalazione delle RAF che rendono probabilmente questa valutazione significativamente sottostimata. Considerando che i vaccini sono prodotti farmaceutici, che non vengono più testati a confronto con placebo benigni e che i gruppi di controllo di uno studio non vengono inclusi nelle fasi di verifica, le reazioni avverse devono essere attivamente riferite e monitorate nella loro evoluzione. Reiteriamo perciò la nostra richiesta (10) che tutti gli Stati europei introducano la sorveglianza obbligatoria delle pratiche vaccinali di routine e proponiamo che sia rinforzata da sanzioni nei casi di non ottemperanza.
4) Secondo la Corte Suprema americana, “i vaccini sono inevitabilmente rischiosi” (11).
Questo implica che dove la vaccinazione è obbligatoria alcuni bimbi vaccinati subiranno danni più o meno gravi e permanenti. I genitori dovrebbero pertanto essere incoraggiati ed educati a compiere scelte informate e consapevoli per i propri bambini e dovrebbero conoscere pienamente i rischi collegati alla vaccinazione come alla non vaccinazione. Quando un bambino subisce un danno da vaccino, lo Stato, attraverso una ingiunzione al produttore del vaccino, dovrebbe assumere il carico del sostegno della cura di quel bambino per tutta la vita.
5) La tesi sanitaria secondo la quale la vaccinazione obbligatoria sarebbe necessaria per ottenere un livello adeguato della cosiddetta immunità di gregge deve essere riveduta.
Non esistono evidenze che stabiliscano un livello di copertura vaccinale della popolazione utile a garantire la cosiddetta immunità di gregge. L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce un livello pari al 95%, effettivamente raggiunto nel Regno Unito ed in molti altri Stati europei nei quali la vaccinazione non è obbligatoria. Dato che una copertura pari al 95% può essere ottenuta attraverso una libera scelta dei genitori e dei tutori del bambino, contestiamo la tesi secondo la quale la vaccinazione obbligatoria ridurrebbe il carico di interventi sanitari dovuti alle malattie per cui sono previsti. Per la poliomielite, ad esempio, c’è evidenza dell’esatto contrario (12).
6) Autorità e singoli soggetti medici e politici, così come le aziende farmaceutiche, non sono pienamente responsabili dei propri atti.
Questi enti devono essere obbligati a fornire informazioni e dati accurati, a supportare la libertà di scelta ed a praticare politiche vaccinali trasparenti. Noi crediamo che l’obbligo vaccinale offuschi la necessità di informare il paziente, sopprima la scelta informata e porti a politiche non trasparenti.
 
“Se un dottore [belga o francese] prescrive un vaccino senza ottemperare alla legge [belga o francese] di 2002 sui diritti del paziente, egli assume la responsabilità individuale di violare una legge e in aggiunta di interrompere il flusso informativo avviato in modo dettagliato dalle istruzioni fornite dal produttore. Il risultato è che quando il medico vaccina un bambino senza informare i genitori sulla composizione, sui rischi, sugli effetti collaterali e sulle controindicazioni del vaccino stesso, lo fa in modo illegale” (13).

Conclusioni:

Dato il rischio individuale e la mancanza di evidenza che un bambino vaccinato sia più sano di uno non vaccinato, i cittadini europei devono essere liberi di scegliere in modo informato sulla vaccinazione. Come tale, la vaccinazione obbligatoria deve essere abolita in tutte le nazioni europee. Ripetiamo che la vaccinazione ed ogni altro trattamento sanitario obbligatorio costituiscono una violazione dei diritti umani fondamentali.
[Bibliografia/Riferimenti:

Fonte dell'articolo: sulatestagiannilannes.blogspot.it