Byoblu
Siamo nel XXI secolo: viaggiamo nello spazio, la scienza non ha più
segreti, la tecnologia trionfa. Eppure, siamo costretti ad assistere al
triste spettacolo di allevatori che gettano il latte per le strade,
agricoltori che lasciano marcire le arance sugli alberi, imprenditori
suicidi, o anziani che rovistano nei cassonetti alla ricerca di cibo. È
forse “colpa della crisi”? Fino a qualche decennio fa, la crisi
scoppiava semplicemente perché non cresceva il grano:
se non c'era
farina, la popolazione affamata assaltava ai forni e perfino l’oro
perdeva valore. Inflazione e rivolte per mancanza di pane.
Oggi consideriamo superato il “paradigma della scarsità”, ovvero la
mancanza dei beni di prima necessità (anche se con notevoli differenza
tra una zona e l’altra del pianeta).
Malgrado ciò la politica ancora si ostina a discutere di “zero-virgola”
sul deficit, mentre nel mondo reale ci tocca scegliere fra mantenere
aperto un pronto soccorso o riparare il tetto di una scuola prima che
crolli.
È questa l’assurdità della nostra epoca. Abbiamo tanto lavoro da fare e
tante persone non trovano lavoro restando ai margini della società. Le
capacità produttive e tecnologiche permetterebbero di salvaguardare
ambiente e territorio, fornire servizi per la cura alla persona,
recuperare il patrimonio artistico… Per far crescere l’occupazione
esiste una cura, che poco piace ai percettori dei profitti: si chiama
“riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario”. Questa è la prima
e più immediata soluzione che propone Nino Galloni, ma ne esistono
anche altre, tutte a portata di mano. Ascoltate il suo intervento al
convegno “Governo del cambiamento e rapporto con i media”, tenutosi a
Roma lo scorso 7 marzo. Diffondere consapevolezza su questi temi è il
primo passo necessario al cambiamento.
LA VITA CI SI RIVOLTERÀ CONTRO! - Nino Galloni
RispondiElimina