google_ad_client: "ca-pub-2245490397873430", Sine.ClaV.is: Blaise Pascal, la ‘scommessa su Dio’: credere in Lui è conveniente

lunedì 6 luglio 2020

Blaise Pascal, la ‘scommessa su Dio’: credere in Lui è conveniente

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Blaise Pascal è convinto che l’uomo sia obbligato a scommettere sull’esistenza di Dio. Il non-scegliere, infatti, implica già una scelta, secondo il filosofo; quella, cioè, di percorrere la propria esistenza in solitudine, senza l’accompagnamento di alcun ‘mentore divino’. Pascal parte dal presupposto che Dio esista. Perché ci si ostina, quindi, a non credergli? Se si scommette sulla sua esistenza si vince tutto, e soltanto così la vita terrena non sarà stata solo un passaggio di trasformazione in inutile cenere senza anima, ma la realizzazione del ricongiungimento con il Sommo Padre; se, invece, si scommette sulla sua non-esistenza, la vita potrà essere paragonata a un tirocinio; sì, un tirocinio per abituarsi all’idea di diventare solamente cibo per vermi. 

Perché non avere fiducia in lui, allora? Nella sua opera Pensieri Pascal è chiaro:

Se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste, senza esitare

La ‘scommessa su Dio’ pascaliana può essere schematizzata così:

1. Dio esiste e io ci ho creduto. Mi è convenuto, quindi, perché otterrò la vita eterna, grazie alla fede che mi ha sempre guidato;

2. Dio non esiste e io ci ho creduto: non ho né guadagnato né perso nulla, ma grazie alla fede ho vissuto una vita lontana dalle cose frivole, quindi più nobile e nobilitante, allo stesso tempo; non vivrò mai, però, in eterno;

3. Dio esiste e io non ci ho creduto: ho sprecato invano il tempo della mia vita da essere finito con basse passioni, lontano dalla fede. Il paradiso, quindi, non mi spetta di diritto;

4. Dio non esiste e io non ci ho creduto: anche in questo caso non ci ho perso né guadagnato niente, visto che ho vissuto inseguendo il piacere, anche a discapito degli altri, consapevole però dell'assenza di una seconda vita eterna dopo la morte.

Appare logico, così, che il comportamento più conveniente da tenere è senz'altro il primo: divento un uomo vero, compassionevole e sensibile, grandissimo amante della vita e di tutte le cose del creato, così come vuole Dio, che mi riserverà un posto nel Regno dei Cieli.

In breve: Pascal afferma che bisogna ritenere che Dio esista, perché, se così fosse, l'uomo otterrebbe la salvezza; se, invece, tutto è stato solo frutto dell’immaginazione umana, l'uomo ha vissuto con l’illusione della beatitudine eterna; sempre meglio, però, della consapevolezza di diventare, prima o poi, polvere.

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