google_ad_client: "ca-pub-2245490397873430", Sine.ClaV.is: Il Dybbuk e la sua possessione (Dibbuk-Divoc-Covid)

sabato 4 luglio 2020

Il Dybbuk e la sua possessione (Dibbuk-Divoc-Covid)

La Tela Nera


Nelle credenze ebraiche il Dybbuk è lo spirito errante di un morto che prende possesso del corpo di un essere vivente

Secondo le credenze ebraiche, il Dybbuk (conosciuto anche come dibbuk, al plurale dybbukim, dall'ebraico "ledavek", che significa "attaccamento") è lo spirito di un defunto che entra nel corpo, prendendone possesso, di una persona vivente. Un dybbuk può essere animato sia da cattive che da buone intenzioni, con una netta prevalenza delle prime.


Tale spirito vaga sulla Terra in quanto non ha mai avuto accesso al Sheol (Sh'ol), il regno dei morti ebraico, o perchè fuggito da Gehenna il luogo infernale (identificato nel Nuovo Testamento) dove regnano sostanze impure, di punizione eterna e dove il fuoco brucia i peccatori.

Tra le cause che possono aver portato a questo tormentato errare ci possono essere l'aver compiuto, una volta in vita, azioni molto gravi (per esempio il suicidio) così come il non aver portato a termine importanti compiti.

A uno spirito incapace di portare a termine in vita la propria funzione viene data un'altra possibilità nella forma di un dybbuk. In questo caso lo spirito invasore abbandonerà l'essere posseduto una volta raggiunti i propri obiettivi, a volte addirittura dopo essere stato aiutato da un vivente.

La credenza nel Dybbuk era prevalentemente diffusa nel XVI e XVII secolo nell'Europa dell'est, ed era legata un antico concetto base più ampio chiamato gilgul, la trasmigrazione delle anime risalente al misticismo ebraico del XIII secolo.

Il Dybbuk fu riportato all'attenzione pubblica agli inizi del 1900 quando l'opera teatrale Der Dybbuk (Un Dybbuk, conosciuta anche come Between Two Worlds) del folklorista S. Ansky venne tradotta in varie lingue e portata in scena in diverse parti del globo.

Più recentemente è stato citato nel film horror Il mai nato (The Unborn), diretto nel 2009 da David S. Goyer, dove viene esorcizzato da un rabbino e una giovane ragazza (gli attori Odette Yustman e Gary Oldman).

Nel 2011 dovrebbe invece debuttare sul grande schermo Dibbuk Box, una pellicola prodotta da Sam Raimi che narra di una famiglia tormentata da una cassa contenente un'antica maledizione...

Il Dybbuk e la sua possessione
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Pubblicato il 09/01/2011

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