google_ad_client: "ca-pub-2245490397873430", Sine.ClaV.is: La struttura irrimediabilmente corrotta dell’Eurozona & dell’Eurogruppo

martedì 12 dicembre 2017

La struttura irrimediabilmente corrotta dell’Eurozona & dell’Eurogruppo

da stopeuro


Parte del problema di criticare il “progetto pan-europeo” è che si compone di molteplici corpi sovrapposti. Inoltre alcune nazioni fanno parte di uno di essi ma non di un altro. O altre ancora che contribuiscono all’uno, ma si astengono dall’altro.

È necessaria un’analisi chiara della parte più importante del progetto pan-europeo: l’Eurozona. L’Eurozona è la più importante perché controlla il denaro nella macro-economia più grande del mondo.
Per confronto, l’Unione Europea è principalmente un corpo regolatore, e il suo budget annuale estremamente modesto – delle stesse dimensioni circa di quello della Danimarca – riflette questo fatto.

C’è un focus incessante nei media occidentali sull’Unione Europea a scapito dell’Eurozona, ma con quest’articolo spero di concentrare l’attenzione dove dovrebbe essere: seguire i soldi. Ma per prendere in esame l’Eurozona, si deve portare all’attenzione una cosa che i media mainstream preferiscono ignorare – l’Eurogruppo.

L’Eurogruppo governa l’Eurozona e i 19 stati suoi membri. Governa anche i “salvataggi” delle nazioni che ne fanno parte come la Grecia.

Fondamentalmente, se pensate che l’UE sia antidemocratica… beh, non avete visto niente come l’Eurogruppo.

L’Eurogruppo: la cabala dei banchieri nascosta in bella vista

Ho recensito il libro di finta sinistra “I deboli sono destinati a soffrire?” dell’ex Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis. L’analisi e le soluzioni presentate da parte di questo auto-dichiarato “marxista irregolare” non sono marxiste affatto, ma la sua testimonianza, rivelatrice della struttura di quel cartello capitalista che è l’Eurogruppo, è stata davvero un enorme contributo alla democrazia europea.

L’Eurogruppo teoricamente è una riunione informale che si tiene ogni mese tra i ministri delle Finanze dei paesi membri. Ah, rappresentanti governativi che si riuniscono per discutere e pianificare – suona democratico, vero? Forse…

Citerò molto Varoufakis, perché le sue condanne basate su fatti vissuti in prima persona hanno un peso maggiore delle mie:

“Inoltre, l’Eurogruppo, in cui si prendono tutte le decisioni economiche importanti, è un corpo che nemmeno esiste nel diritto europeo, che opera sulla base di ‘il forte fa come gli piace mentre il debole soffre quanto deve’, che non tiene verbali dei propri incontri, e la cui unica regola è che le sue delibere sono riservate – cioè, da non condividere con la cittadinanza europea. È un sistema progettato per impedire che qualunque genere di sovranità possa essere ricondotta al popolo europeo.”  

Quindi non ci sono regole, nessuna registrazione, nessun processo democratico né responsabilità democratica… e  questo è ciò che controlla il motore economico più grande del mondo.

Queste sono realtà spaventose. Non saranno mai diffuse in modo sufficientemente ampio e frequente.

Grazie alla soffiata di Varoufakis, sappiamo che non c’è fondamentalmente discussione [in inglese] alle riunioni dell’Eurogruppo: la Troika (il FMI, la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea) avvia, domina e delinea i termini… e alla fine i membri-ministri delle Finanze votano. In breve, la stragrande maggioranza dei partecipanti nel gruppo che governa la politica economica (e quindi la politica sociale) sono banchieri, ex banchieri, o gente che ha legami intimi con l’alta finanza. Quando i banchieri governano la politica economica, non dovrebbe sorprendere se le politiche sociali che ne risultano vanno a loro beneficio.

Come riferisce Varoufakis, forse i ministri delle Finanze parlano, o forse questo non è gli nemmeno concesso. Forse ai ministri delle Finanze sarà consentito fornire documentazione che sostenga le posizioni dei loro governi democraticamente eletti, o forse non è permesso loro di battersi per una posizione differente. Molti giustamente si chiederanno: che senso ha votare un politico se ha pochissima per non dire nessuna possibilità di influenzare la politica al livello più alto – quello dell’Eurogruppo?

L’Eurogruppo non è un’istituzione dell’UE e non può dichiarare di prendere decisioni legalmente vincolanti. Non può essere mai incolpato per una decisione sbagliata, né essere ritenuto responsabile, perché non risponde a nessun Parlamento né ad un corpo politico di alcun genere.

In breve: è la cricca perfetta.

Un’Eurozona antidemocratica produce solo non-democrazie senza speranza

È assiomatico che quando i politici non governano – dove non ci sono leggi né regole – a governare sono i ricchi. È anche assiomatico che in un clima di totale deregolamentazione saranno le nazioni più ricche a beneficiarne in modo maggiore.

Non c’è da sorprendersi, gli Stati Uniti sono stati i pionieri del concetto di deregolamentazione di massa ad inizio anni ’80, lo hanno lanciato in Europa nel modo più intenso possibile al fine di assicurarsi  lo status quo di dominio delle corporation americane. Washington è stata bravissima a creare questo mostro di Frankenstein, perché l’Eurogruppo ha realizzato il sogno americano della deregolamentazione totale, ancora più che in America.

Abbiamo un debito di gratitudine nei confronti di Varoufakis per averci descritto nei dettagli l’assoluta mancanza di democrazia all’interno dell’Eurogruppo. Quello che è assolutamente spaventoso è il fatto che la maggior parte dei media non denuncino ripetutamente questo fatto, ma addirittura sembra che non ne siano neanche a conoscenza.

In questo senso – la critica dello status quo – il libro di Varoufakis è una lettura essenziale per gli europei che vogliono sapere su quali principi la loro società è realmente fondata. Per tutte quelle fesserie su “European work-life balance” [bilancio della vita lavorativa europeo]e “politica della terza via”… che potevano avere senso prima dell’Eurozona, ma sicuramente non sono più valide oggi.

Dopotutto, cosa pensate di ottenere quando la vostra leadership non segue le regole democratiche, non è controllata, e non tiene traccia (delle proprie decisioni)? Esattamente un’oligarchia anti-democratica: i membri più ricchi controllano quelli poveri:

“…Il Dott. Schauble e l’Eurogruppo sono riusciti a rovesciare il nostro governo asfissiandolo al punto da costringere alla resa il Primo Ministro Tsipras… il nostro governo appena eletto poteva scegliere qualunque miscela politica preferisse fino a quando questa fosse rimasta virtualmente identica alla ricetta disastrosa imposta dalla Troika al precedente governo greco.”

L’Eurozona è, ed è sempre stata, dal suo esordio come Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio nel 1951, semplicemente un cartello dell’alta finanza che voleva difendere il proprio dominio economico e i propri monopoli. L’Eurogruppo è il più antidemocratico, brutale e ipocrita aspetto del progetto pan-europeo, e Varoufakis questo lo chiarisce in molteplici spaventosi passaggi.

“Quando chiesi a un amico che aveva un ruolo centrale nelle trattative per l’ingresso della Grecia, come fossero riusciti a convincere la Germania ad ammettere la Grecia nell’Eurozona, la sua risposta fu meravigliosamente modesta: “Abbiamo semplicemente copiato tutto quello che avevano fatto gli italiani, e qualche trucco usato dagli stessi tedeschi. E quando ci minacciarono di porre il veto al nostro ingresso, noi li minacciammo a nostra volta che avremmo detto al mondo cosa avevano fatto Italia e Germania.”

“Datemi una parte nel piano, o ti faccio fuori.” Non è forse questa la precisa definizione di collusione criminale da parte dell’1% greco con l’1% delle altre nazioni?

“Naturalmente il vero scopo dei criteri di Maastricht era di consentire l’ingresso nell’Eurozona a paesi che non li soddisfacevano, e costringerli a fare qualunque cosa fosse necessaria per riuscirci.”

Solo Francia, Irlanda e Danimarca hanno tenuto referendum su Maastricht.

“Quando si tratta di paesi come Germania e Francia, le regole ci sono per essere infrante. Ma per paesi come la Grecia, le regole sono le regole sono le regole! Anche se sono impraticabili e inapplicabili. Lo stato greco può fare default nei confronti dei più deboli dei cittadini greci o non greci, nei confronti dei fondi pensioni e simili, ma i suoi debiti nei confronti della BCE sono sacrosanti. Devono essere ripagati, qualunque cosa succeda. Ma come?”

I prestiti in realtà non saranno veramente ripagati, naturalmente, ma devono esistere indefinitamente, cosicché l’1% possa vivere in tranquillità grazie alla maledizione degli interessi composti.

Ma qual è stato il primo Stato a infrangere le regole sul deficit fiscale dell’UE? Francia e Germania [in inglese], nel 2003, ed esse unirono le loro forze per assicurarsi di non dover affrontare sanzioni (e di sicuro non la Troika). Ma nel 2011, quando paesi come Irlanda, Grecia ed altri vennero caricati oltre ogni buon senso economico di debiti per salvataggi bancari (di banche francesi e tedesche) fu una storia totalmente differente.

François Hollande, in special modo,”infranse le regole del deficit fiscale” [in inglese]quando la Francia volle aumentare le spese militari dopo gli attacchi del Bataclan. Le spese in ambito militare, naturalmente, vanno sempre bene per l’1%, così l’aumento venne approvato.

La Francia ha appena annunciato che da quest’anno rispetterà la regola di mantenere il deficit fiscale al di sotto del 3% – un anno in anticipo. Nonostante la foglia di fico della “regola del deficit fiscale” sia imbiancata a forza dell’eccessivo uso che se ne è fatto, non importa –“l’austerità continuerà” [in inglese] comunque nel 2018 con 16 miliardi di euro di tagli. I ministeri dell’Edilizia Abitativa e del Lavoro subiranno forti riduzioni, e i forti tagli alla previdenza sociale saranno ripagati aggredendo i redditi degli anziani [in inglese], già oggi sulla soglia della povertà.

Questa era solo una manciata di esempi dell’ipocrisia/tirannia/slealtà dell’Eurogruppo elencati da Varoufakis, ma state pur sicuri che potrei aggiungerne molti altri.

Solo per divertirci – vi ricordate dell’Islanda?

Eppure, essere contrario al progetto europeo fa di te un miserevole cafone, razzista, sciovinista…

L’Islanda – a cui tutti abbiamo guardato con orrore nel 2009, presumendo che sarebbe rimasta indebitata per generazioni E INOLTRE per il fatto che si trova su quello che deve essere un granello di isola gelido e solitario – è appena stata dichiarata [in inglese] il “terzo paese più felice” secondo l’ONU.

Immagino che in Islanda vivano un mucchio di spregevoli razzisti, perché ha annullato i suoi piani di unirsi all’UE. Bene, l’Islanda ha una cosa che Marx valutava forse al di sopra di tutte le altre: il diritto di determinare il proprio destino al fine di realizzare il suo potenziale:

“‘Sicuramente non c‘è posto per piccoli stati sovrani in questo mondo globalizzato,’ mi è stato detto da un altro ministro delle Finanze durante una pausa in una riunione dell’Eurogruppo. ‘L’Islanda non potrà mai essere veramente sovrana,’ concluse… Però, per quanto limitate possano essere queste scelte, il corpo politico islandese detiene assolutamente l’autorità affinché i propri rappresentanti eletti siano responsabili delle decisioni che hanno preso all’interno dei vincoli esogeni alla loro nazione e di abolire qualunque legge avesse approvato in passato. In questo senso, la piccola, debole Islanda continua a godersi la piena sovranità, mentre l’onnipotente Unione Europea ne è stata privata in ogni sua forma.”

È uno scenario piuttosto brutto quello in cui non puoi neanche difenderti quanto un Islandese…

Possiamo combinare l’Eurogruppo con un parlamento? Non nella realtà…

Quello che è evidente è che l’Eurogruppo opera con ancora più potere rispetto a quello che hanno la US Federal Reserve e la Banca Centrale del Giappone, perché non ha nessuna responsabilità nei confronti dei cittadini. In questo momento, la Troika dirige i 19 budget nazionali come preferisce, con la Germania nel ruolo del Rottweiler pubblico.

Ma adesso dite di volere che l’Eurogruppo sia responsabile nei confronti dei cittadini? Cioè, volete dire riguardo alle questioni cruciali dei budget nazionali e con il fatto che questi siano in linea con le regole/conformi a un pensiero economico sensato?

Ok dunque, un “leviatano” nelle parole di Varoufakis (o forse solo un “Ministro delle Finanze dell’Eurozona”), dovrà essere creato per accettare o respingere i 19 budget nazionali. Ma non ci può essere solo un ramo esecutivo – serve anche un ramo legislativo. Cos’è questo, uno stato di emergenza in cui "le leggi vengono fatte per decreto“e “i poliziotti sono i giudici“ [entrambi in inglese]? Naturalmente, questo sarebbe inaccettabile nell’Occidente che ama la libertà, non essere sciocco….

Dunque si dovranno porre almeno 3 condizioni a questo Parlamento dell’Eurozona:

1) Il Parlamento dell’Eurozona può incaricare o esonerare il “Ministro delle Finanze dell’Eurozona”. 2) Deve approvare i contenuti definitivi di ogni budget nazionale. 3) I poteri del Parlamento sono definiti chiaramente da una Costituzione dell’Eurozona.

Questo farebbe sì che l’Eurogruppo smetterebbe di essere la cabala attuale per diventare una democrazia borghese del 18-esimo secolo; dal Medioevo all’Illuminismo, ma ben prima delle Rivoluzioni Industriale, Socialista e Digitale.

Per quanto reazionario possa in ultima analisi essere un tale “miglioramento”, Varoufakis riconosce che tutto questo ragionamento è politicamente impossibile:

“È di cristallina evidenza che due di queste condizioni non verranno soddisfatte. Né il governo tedesco, né le élite parigine le sosterrebbero, mai consentirebbero alla euro-camera di incaricare o licenziare il leviatano. Né oserebbero imbarcarsi nella scrittura di una euro-costituzione.”

Ciò significa che ci vorrebbe una vera rivoluzione nell’ideologia e nella pratica affinché questi miseri poteri borghesi possano essere aggiunti all’Eurozona. E perché mai il popolo dovrebbe fare una vera rivoluzione… e accontentarsi di qualcosa di così pateticamente inadeguato e anti-moderno?

Per restare in tema storico, come ho illustrato nel precedente articolo di questa serie di 7 parti, Lo sforzo storico della Francia per una Eurozona anti-austerità, la Francia nel 2017 resta molto più progressista del suo vicino a est leggermente più dominante. Macron vuole un ministro delle Finanze, un Parlamento e un budget per l’Eurozona… ma non li avrà. Merkel ha espresso solo una tiepida proposta finalizzata a un Ministro per il Budget dell’Eurozona, e due cose sembrano probabili: lui o lei sarà tedesco/a, e la Germania insisterà affinché questa carica detenga un potere minore di quello che vorrebbero gli altri 18 membri dell’Eurozona. Dopotutto, perché la Germania dovrebbe voler cambiare lo status quo? Come illustrava quell’articolo, la Germania è stata una nazione rabbiosamente anti-comunista, pro-americana, economicamente imperialista sin da quando gli USA decisero, poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, che la Germania Ovest avrebbe dovuto essere re-industrializzata al fine di diventare il loro principale Stato-cliente in Europa.

Quello che gode di un forte sostegno [in inglese] da parte di Francia e Germania è un “Fondo Monetario Europeo”, che codificherebbe semplicemente l’attuale fondo di salvataggio.

La democrazia può attendere, i salvataggi bancari no… c’è da ridere!

La prima regola dell’Eurogruppo è: ‘Non si parla dell’Eurogruppo!’

Questi fatti chiariscono perché l’Eurogruppo non può essere considerato compatibile con la democrazia, e quindi non può essere sostenuto. Punto.

Si può sostenere la creazione di una nuova Eurozona o variazioni alla struttura dell’Eurozona, ma sostenere l’attuale Eurozona è semplicemente moralmente indifendibile, e non c’è bisogno di essere un comunista dichiarato come me per capirlo.

Cosa si ottiene se si continua a sostenerla, per esempio votando per politici del mainstream o falsi “outsider” come Macron? Si ottiene esattamente quello che è successo sin da quando ha avuto inizio sul serio il progetto dell’Eurozona dopo la caduta del sistema monetario/standard aureo di Bretton Woods nel 1971 – crisi e austerità in tutta l’area:

“Ciascuno di questi strazianti tentativi di unione monetaria ha portato allo stesso schema: un promettente inizio che subito degenerava in lacrime e recriminazioni mentre scoppiava la guerra economica e la recessione impoveriva i più deboli tra gli Europei.”

Hmmm, gli sforzi per realizzare il capitalismo, che danno risultati tipicamente capitalistici… scioccante.

Eccovi il segreto della falsa prosperità dell’Eurozona di fine anni ’90 e primi anni del 2000 – è stata costruita tutta sulle astuzie dell’alta finanza. Ma – e questo è davvero importante oggi – niente è stato messo a posto dalla crisi del debito sovrano del 2012:

“Da allora si è rimasti in profonda crisi, grandemente rinforzata dalla negazione da parte dell’Unione Europea che questa abbia qualcosa a che fare con le regole della sua moneta, o con la loro applicazione.”

Dobbiamo essere sorpresi se quella cricca di banchieri che è l’Eurogruppo ha congegnato una “ripresa” che va a beneficio esclusivo delle necessità dei banchieri?

L’Alleggerimento Quantitativo (anche Quantitative Easing, QE più avanti) che dovrebbe essere il “rimedio”, è andato solo all’1% ed ha alimentato una bolla dei prezzi immobiliari e azionari; il tasso di crescita medio dell’Eurozona – “l’economia reale” – dal 2011 è stato dello 0,8% – stagnazione totale.

Quello che è incredibile è la negazione di massa – il vero sforzo di propaganda – grazie al quale, solo lo scorso giugno una patetica proiezione di un tasso di crescita dell’1,7% per l’Eurozona è stata qualificata come una “sorprendente ripresa” [in inglese]. Nuovi posti di lavoro neanche iniziano ad essere creati sotto l’1,5%… e la disoccupazione è essenzialmente bloccata a livelli record in molti stati. Questo fa sì che i tassi di crescita dell’1,8% e dell’1,7% che, secondo le proiezioni, si verificheranno nei prossimi due anni [in inglese] siano altrettanto pateticamente inadeguati.

Posso descrivere meglio l’ipnosi dei media in questo modo: se un bullo vi avesse preso a pugni 10 volte ieri, ma solo 8 volte oggi, immagino che voi possiate dire che “le cose migliorano”… Spero comunque che nessuno vi abbia pagato per un’analisi come questa.

Di sicuro il QE deve finire presto, semplicemente perché non ci sono quasi più obbligazioni da comprare [in inglese].

Non c’è nessun motivo per cui si dovrebbero acquistare i titoli di un paese economicamente in salute e in avanzo commerciale come la Germania, ci sarebbe da ridere, ma la BCE raggiungerà il suo limite di 33% del debito in Germania questa primavera, al tasso attuale. La Germania viene pagata per prima, naturalmente, non gli stati che ne hanno davvero bisogno – la Grecia è esclusa dal QE.

E cosa succede nel momento in cui l’1% in Germania non può avere soldi a costo zero? Bene, posso dirvi cosa non succederà: che finalmente si inizi a giocare correttamente.

Ho un’altra teoria: l’alta finanza/media finanziari in tutto il mondo (non solo in Germania) hanno deciso che non stanno raccogliendo abbastanza dagli anni di soldi a costo zero/niente-domande – anni di sbudellamento della Grecia hanno consentito loro di affilare i loro strumenti della Troika per i pasti più saporiti: Spagna e Italia. A tal fine, provano ad abbindolarci/convincerci a fermare il QE – da qui la folle sciocchezza che una crescita annuale dell’1,7% sia una “ripresa”.

Quindi, dati tutti questi fatti concreti e queste teorie plausibili che ho elencato, la realtà è che il capo della BCE Draghi dovrebbe annunciare a ottobre [in inglese] che avrà inizio il  “tapering” [assottigliamento].

Ho scritto tante volte che, quando l’alta finanza non sarà più placata dai soldi gratis dell’Alleggerimento Quantitativo, tornerà a fare quello che faceva nel 2012: spremere i mercati dei Titoli di Stato europei provocando una crisi nell’Eurozona.

Ecco un altro caso differente di cecità ostinata: l’Eurozona che sarebbe come gli Stati Uniti. In tanti credono che, poiché gli USA non hanno avuto grandi problemi coi Buoni del Tesoro [in inglese] dopo che hanno iniziato il tapering del loro QE, neanche l’Eurozona si troverà ad affrontarne. Taglia unica, giusto?

Ma SONO regioni molto, ma molto differenti! Per prima cosa, gli Stati Uniti non sono così stupidi da farsi governare da una cosa come l’Eurogruppo.

Secondariamente, il rischio nei mercati dei Titoli di Stato delle nazioni dell’Eurozona non è neanche lontanamente ai livelli di sicurezza di quelli degli Stati Uniti. Non erano allo stesso livello nel 2012 e le politiche dell’Eurogruppo non hanno in alcun modo corretto queste differenze di rischio nel 2017. Né l’Eurogruppo ha rafforzato la resilienza delle “economie reali” delle proprie nazioni membro – in realtà, le politiche di austerità e gli arretramenti nella legislazione del lavoro hanno peggiorato le condizioni del vero motore dell’”economia reale”: il Popolo (i consumatori di tutti i giorni, per i nostri lettori capitalisti).

Quindi, anche se Draghi scalcerà ancora il barattolo per qualche mese, la crisi è inevitabile. Per le ragioni che ho esposto e per un altro motivo: questo è il capitalismo.

Ed è in questo che la mancanza di sinistrismo di Varoufakis – la sua incapacità di vedere il capitalismo come uno schema incorruttibile di corruzione garantita – lo acceca rispetto alla realtà che l’Eurozona non deve essere salvata con le sue soluzioni di destra, ma completamente rottamata in favore di pianificazione centralizzata, reti di protezione, e regolamentazioni delle cabale: socialismo moderno.

L’Eurozona è ancora pronta al collasso come sempre, ma questo è il titolo del prossimo articolo di questa serie.

E per quanto riguarda l’Eurogruppo… cos’altro è utile dire?

Questi sono i nostri padroni, sono il FMI, la BCE, e i ministri delle Finanze ex-banchieri, in amore con le banche a tirare le fila. Tutti noi nell’Eurozona dobbiamo ballare, anche se questi mafiosi hanno già spezzato così tante gambe e tante schiene.

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Questo è il terzo di  una serie di 7 articoli sull’Eurozona attuale che combinerà alcune delle idee di Varoufakis con i miei 8 anni di esperienza fatta occupandomi direttamente della crisi da Parigi.

Eccovi la lista degli articoli che verranno pubblicati, spero che li troverete utili nella vostra lotta da sinistra!



La struttura irrimediabilmente corrotta dell’Eurozona

L’Eurozona: ancora e come sempre pronta al crollo

L’Eurozona è probabilmente nel suo anno finale, contrazione in arrivo

La paura del mondo anglofono di chiamare ‘comunismo’ il comunismo

Recessione forzata come strumento di guerra sociale contro il 99%

Ramin Mazaheri è il capo corrispondente a Parigi di Press TV, e vive in Francia dal 2009. Ha fatto il cronista per vari quotidiani negli Stati Uniti ed ha svolto la sua attività in Iran, Cuba, Egitto, Tunisia, Corea del Sud e in altri paesi. I suoi lavori sono stati pubblicati in svariati giornali, riviste e siti web, oltre che alla radio e in televisione.

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Articolo di Ramin Mazaheri pubblicato il 06/10/2017 su TheSaker.is

Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it

[le note in questo formato sono del traduttore]

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