I rapporti tra gli Alti Comandi italiano e francese, nel corso della Grande Guerra, costituirono il primo esempio di collaborazione militare tra le due nazioni dalla 2° Guerra per l’Indipendenza italiana, conclusasi con l’Armistizio di Villafranca del 12 luglio 1859.
È altresì vero che, al di là dei forti contrasti sulla condotta delle operazioni militari che lo contraddistinsero, il rapporto che si instaurò tra il Comando Supremo italiano e l’Haut Commandement transalpino fu caratterizzato sempre da chiarezza di intenti e da indubbia lealtà. Nonostante non riuscisse a costruire né quella sinergia di sforzi né quella convergenza delle strategie di guerra che molti – più a Roma che a Parigi – avevano auspicato, tuttavia la collaborazione tra le due Nazioni riuscì a realizzare il comune obiettivo della sconfitta degli Imperi Centrali.
Il 24 maggio 1915 il Regno d’Italia entrava in guerra al fianco delle potenze dell’Intesa (Gran Bretagna, Francia e Impero russo) contro l’Impero austro-ungarico.