da StopEuro
Preparatevi al golpe finanziario. Il 2018 come il 2011: la prima seduta di Piazza Affari dopo le elezioni italiane segna subito un secco ribasso del 2 per cento. A pesare sui mercati l’incertezza politica, con l’assenza di una maggioranza e di un governo omogenei e dal programma chiaro. Di più, il terrore dell’alta finanza si è concretizzato anche nella profezia più funesta: una vittoria dell’asse “anti-sistema” (più correttamente, anti-euro, anti-Ue, anti-status quo) formato da Movimento 5 Stelle e Lega e il tramonto di due partiti giudicati “di stabilità” come Forza Italia e soprattutto Pd, colonna di quel progetto di governo di larghe intese che avrebbe dovuto rassicurare Bruxelles e Francoforte.
Si tratta ora di capire come reggerà l’urto delle Borse e della febbre da spread (salito subito di 10 punti oltre quota 150) da un lato il nuovo Parlamento, chiamato a designare un nuovo governo possibilmente politico, e dall’altro il Quirinale. Se, cioè, il presidente Sergio Mattarella terrà duro difendendo le prerogative democratiche delle urne, per quanto scomode possano sembrare a qualcuno, oppure chinerà il capo e farà di tutto per assicurare un governo filo-Europa come fatto a più riprese dal suo ingombrante predecessore, Giorgio Napolitano.
via Libero
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