google_ad_client: "ca-pub-2245490397873430", Sine.ClaV.is: Una lunga storia d’amicizia: Soros e gli esponenti della sinistra italiana

giovedì 1 marzo 2018

Una lunga storia d’amicizia: Soros e gli esponenti della sinistra italiana

da IlPrimatoNazionale


Roma, 28 feb – Sulla rivista del Primato Nazionale in edicola a Marzo, verrà pubblicata una nuova e accurata inchiesta sui legami che legano il noto speculatore ungherese George Soros e diversi esponenti della sinistra italiana. Così come precedentemente fatto con il Movimento 5 Stelle e con Emma Bonino, sarà sviscerata, con ampia documentazione, la curiosa vicinanza della sinistra con l’ideologia open society del magnate che ha portato all’implementazione di progetti comuni sia in Italia, sia in Europa.

Stati Uniti d’Europa con un’ulteriore cessione di sovranità dei singoli Paesi, mantenimento di un ampio flusso migratorio per favorire l’élite industriale (il famoso esercito industriale di riserva teorizzato da Marx), volontà malcelata di cancellazione delle identità nazionali affiancata dalla continua richiesta di “diritti per tutti” con il fine ultimo di rendere i residenti europei “tutti uguali e ugualmente irrilevanti”, allarmismo ingiustificato su questioni irrilevanti per nascondere all’opinione pubblica i fatti importanti in puro stile Ministero della Propaganda di Goebbels, banalizzazione e screditamento dei media alternativi di informazione tacciati di essere bufalari da una sorta di orwelliano Ministero della Verità: questi sono i punti programmatici che sembrerebbero legare gli interessi dei partiti della sinistra italiana all’agenda politica di George Soros.

Si parte dagli anni ’90, quando Romano Prodi conferì a Soros la laurea honoris causa presso la facoltà di economia dell’Università di Bologna, passando per Matteo Renzi allora sindaco di Firenze, per gli Eurodeputati “affidabili alleati” elencati nella lista dell’Open Society European Policy Institute e per diversi esponenti del passato Parlamento italiano, per arrivare fino ai giorni nostri quando Paolo Gentiloni è tra gli ospiti del World Economic Forum di Davos.

E c’è ancora chi si preoccupa delle ingerenze russe sulle elezioni politiche italiane. Forse l’unica influenza è quella che si può prendere per colpa del gelo siberiano di Burian.

Francesca Totolo

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