da SaDefenza
Qualche giorno fa Heater Nauert, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, nel consueto briefing con la stampa ha affermato: “Riconosciamo, apprezziamo e siamo molto grati ai Caschi Bianchi per
tutto il lavoro che stanno facendo per la gente del proprio paese e per
conto del Governo degli Stati Uniti e delle forze della coalizione”.
Alla domanda della giornalista della CBS Kylie Atwood se, dopo la decisione di Trump di congelare 200 milioni di dollari di aiuti alla Siria, i finanziamenti stessero ancora affluendo nella casse dei Caschi Bianchi, la Nauert ha risposto: “Per quello che ne so è ancora tutto in gioco”. I finanziamenti alla Siria bloccati dalla Casa Bianca nel Marzo scorso, erano finalizzati ad opere infrastrutturali nelle aree liberate dalla coalizione anti-Isis guidata da Washington. Si trattava di soldi per la ricostruzione di strade, reti elettriche e idriche, edilizia pubblica (scuole e ospedali) e per le attività di sminamento.
La decisione è venuta dopo che il Presidente Trump aveva annunciato il disimpegno dalla Siria; in un comizio nell’Ohio era stato chiaro: “È arrivato il momento di ricostruire il nostro di paese, di prendersi cura della nostra gente e di lottare per i nostri lavoratori americani”.
Ma la dichiarazione della Nauert sposta l’attenzione su un’altra questione: i Caschi Bianchi operano “per conto del Governo americano” ( ? ) A che titolo? E sopratutto, quale attività svolgerebbero per gli Usa?
Chi sono? .... Un breve riepilogo
I Caschi Bianchi sono saliti più volte alla ribalta della cronaca della guerra siriana e non solo per la loro attività umanitaria.
Fondati da un ex agente dei Servizi segreti britannici e finanziati con centinaia di milioni di dollari da Usa, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Qatar (ma anche da UE e Giappone), hanno svolto un ruolo fondamentale nella propaganda anti-Assad e anti-russa; a tal punto che la loro attività umanitaria di soccorso alle vittime dei bombardamenti si è spesso confusa con l’attività di informazione del mainstream occidentale.
Persino Hollywood li ha glorificati con un premio Oscar per un documentario prodotto da Netflix e realizzato solo con immagini autoprodotte e con una chiave dichiaratamente propagandistica contro Assad e la Russia (nei 40 minuti che descrivono il conflitto siriano sembra quasi che Isis e Al Qaeda non esistano).
Il fatto inoltre che i Caschi Bianchi operino solo nei territori sotto il controllo dei gruppi ribelli più integralisti e dei terroristi delle fazioni di Al Qaeda, ha spinto diversi giornalisti indipendenti ad indagare una controversa Organizzazione umanitaria che, secondo molti analisti, sarebbe una sorta di copertura dei gruppi jihadisti anti-Assad.
Questo ha fatto emergere non solo lo stretto legame, ma anche il fatto che molti dei video dei loro salvataggi, sarebbero costruzioni manipolate o vere e proprie messe in scena ad uso del mainstream occidentale.
Qui troverete una carrellata impressionate di immagini che testimoniano come molti dei volontari dei Caschi Bianchi siano anche militanti dei gruppi jihadisti più crudeli e spietati.
Il caso Douma
Robert Fisk, il giornalista britannico entrato per primo a Douma, ha raccolto le testimonianze che affermano come siano stati gli Caschi Bianchi ad inscenare il video del presunto attacco chimico circolato su tutti i media mainstream e che ha portato Usa, Gran Bretagna e Francia ad attaccare la Siria il 14 Aprile scorso.
Ed in effetti sono stati loro, presenti nella città occupata dagli islamisti, a postare anche le prime immagini (che ad oggi non hanno riscontro) delle vittime del presunto attacco chimico.
Toccherà agli ispettori dell’Opac verificare ciò che è realmente successo a Douma.
Nel frattempo rimangono due quesiti irrisolti sulla frase forse sfuggita alla signora Nauter:
Nota di SD
Alla domanda della giornalista della CBS Kylie Atwood se, dopo la decisione di Trump di congelare 200 milioni di dollari di aiuti alla Siria, i finanziamenti stessero ancora affluendo nella casse dei Caschi Bianchi, la Nauert ha risposto: “Per quello che ne so è ancora tutto in gioco”. I finanziamenti alla Siria bloccati dalla Casa Bianca nel Marzo scorso, erano finalizzati ad opere infrastrutturali nelle aree liberate dalla coalizione anti-Isis guidata da Washington. Si trattava di soldi per la ricostruzione di strade, reti elettriche e idriche, edilizia pubblica (scuole e ospedali) e per le attività di sminamento.
La decisione è venuta dopo che il Presidente Trump aveva annunciato il disimpegno dalla Siria; in un comizio nell’Ohio era stato chiaro: “È arrivato il momento di ricostruire il nostro di paese, di prendersi cura della nostra gente e di lottare per i nostri lavoratori americani”.
Ma la dichiarazione della Nauert sposta l’attenzione su un’altra questione: i Caschi Bianchi operano “per conto del Governo americano” ( ? ) A che titolo? E sopratutto, quale attività svolgerebbero per gli Usa?
Chi sono? .... Un breve riepilogo
I Caschi Bianchi sono saliti più volte alla ribalta della cronaca della guerra siriana e non solo per la loro attività umanitaria.
Fondati da un ex agente dei Servizi segreti britannici e finanziati con centinaia di milioni di dollari da Usa, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Qatar (ma anche da UE e Giappone), hanno svolto un ruolo fondamentale nella propaganda anti-Assad e anti-russa; a tal punto che la loro attività umanitaria di soccorso alle vittime dei bombardamenti si è spesso confusa con l’attività di informazione del mainstream occidentale.
Persino Hollywood li ha glorificati con un premio Oscar per un documentario prodotto da Netflix e realizzato solo con immagini autoprodotte e con una chiave dichiaratamente propagandistica contro Assad e la Russia (nei 40 minuti che descrivono il conflitto siriano sembra quasi che Isis e Al Qaeda non esistano).
Il fatto inoltre che i Caschi Bianchi operino solo nei territori sotto il controllo dei gruppi ribelli più integralisti e dei terroristi delle fazioni di Al Qaeda, ha spinto diversi giornalisti indipendenti ad indagare una controversa Organizzazione umanitaria che, secondo molti analisti, sarebbe una sorta di copertura dei gruppi jihadisti anti-Assad.
Questo ha fatto emergere non solo lo stretto legame, ma anche il fatto che molti dei video dei loro salvataggi, sarebbero costruzioni manipolate o vere e proprie messe in scena ad uso del mainstream occidentale.
Qui troverete una carrellata impressionate di immagini che testimoniano come molti dei volontari dei Caschi Bianchi siano anche militanti dei gruppi jihadisti più crudeli e spietati.
Il caso Douma
Robert Fisk, il giornalista britannico entrato per primo a Douma, ha raccolto le testimonianze che affermano come siano stati gli Caschi Bianchi ad inscenare il video del presunto attacco chimico circolato su tutti i media mainstream e che ha portato Usa, Gran Bretagna e Francia ad attaccare la Siria il 14 Aprile scorso.
Ed in effetti sono stati loro, presenti nella città occupata dagli islamisti, a postare anche le prime immagini (che ad oggi non hanno riscontro) delle vittime del presunto attacco chimico.
Toccherà agli ispettori dell’Opac verificare ciò che è realmente successo a Douma.
Nel frattempo rimangono due quesiti irrisolti sulla frase forse sfuggita alla signora Nauter:
1. Gli Stati Uniti hanno bloccato i finanziamenti per la ricostruzione della Siria ma continuano a finanziare i Caschi Bianchi?
2. Quale lavoro farebbero i Caschi Bianchi, “per conto del governo degli Stati Uniti”?
Nota di SD
Dopo aver avuto tutti questi riscontri sui Caschi Bianchi che
oltre a essere pagati dagli USA e occidentali sappiamo che in realtà
sono terroristi travestiti da organizzazione umanitaria sono un esercito
mercenario di prossimità USA usati per la rimozione del governo
legittimo siriano, a Sa Defenza ci fischiano le orecchie e ci chiediamo
chi finanzia i vari periodici, che pubblicizzano e sostengono i Caschi Bianchi
come fossero degli eroi, in Italia , vi mostriamo la copertina di un
periodico di estrema sinistra per spiegare meglio quali interessi
sostengono e fanno questi gruppi.
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