da stopeuro.org
Che belle che sono le banche per alcuni fortunati. Luoghi dove l’azionista è spesso ignoto e soprattutto coloro che ottengono crediti a go-go -che poi non restituiscono- lo sono sempre. Che belle che sono le banche per i soliti fortunati. Che fanno incetta di credito senza pagare nulla. E che bello sarebbe conoscerne i nomi. La Stampa di Torino, ad esempio, riempie adesso una intera pagina con tabelle, azioni ed azionisti: un rapporto della Uil nel quale si spiega che su 119 miliardi di capitalizzazione di ben 92 non se ne conosce la proprietà. Cribbio!
Ottima lettura estiva. Indignazione da ombrellone bella che servita. “I soliti ignoti delle banche italiane” titolano alla Stampa. E la lettura delle tabelle diventa subito avida. E che però produce una delusione cocente. Perchè purtroppo l’inchiesta non va a sfruculiare quello che è il cuore del problema bancario italiano. Problema che non risiede, in verità, nell’anonimato delle proprietà delle azioni degli istituti di credito. Non tanto e non solo. Non è quello il busillis. Quel che tutti vorremmo leggere, sapere, conoscere sono i nomi di coloro che hanno ottenuto e ottengono crediti, milioni di euro di crediti, palate di soldi che poi sistematicamente non restituiscono, che finiscono nel mare magnum delle sofferenze bancarie. Quelli che così mettono in crisi le banche suddette e le portano persino al fallimento costringendo lo Stato all’intervento pubblico per salvare i risparmi dei poveri cristi. È questo l’elenco che vorremmo leggere e che non riusciamo a trovare: chi ha avuto i soldi e non li ha più restituiti. Chi sono le sanguisughe che hanno approfittato di amicizie o relazioni speciali per ottenere fiumi di denaro poi divenuti crediti inesigibili. Quei fortunelli che prendono perchè poi tanto i contribuenti pagano. E che magari sono gli stessi che pontificano sulla rava e la fava e sul perchè e percome questo disgraziato Paese è alla deriva. Facciamola un’inchiesta sui crediti elargiti dalle banche. Seria. Con tabelle ed elenchi. Che si possono pure vincere le elezioni. Con nomi e cognomi.
FONTE
Che belle che sono le banche per alcuni fortunati. Luoghi dove l’azionista è spesso ignoto e soprattutto coloro che ottengono crediti a go-go -che poi non restituiscono- lo sono sempre. Che belle che sono le banche per i soliti fortunati. Che fanno incetta di credito senza pagare nulla. E che bello sarebbe conoscerne i nomi. La Stampa di Torino, ad esempio, riempie adesso una intera pagina con tabelle, azioni ed azionisti: un rapporto della Uil nel quale si spiega che su 119 miliardi di capitalizzazione di ben 92 non se ne conosce la proprietà. Cribbio!
Ottima lettura estiva. Indignazione da ombrellone bella che servita. “I soliti ignoti delle banche italiane” titolano alla Stampa. E la lettura delle tabelle diventa subito avida. E che però produce una delusione cocente. Perchè purtroppo l’inchiesta non va a sfruculiare quello che è il cuore del problema bancario italiano. Problema che non risiede, in verità, nell’anonimato delle proprietà delle azioni degli istituti di credito. Non tanto e non solo. Non è quello il busillis. Quel che tutti vorremmo leggere, sapere, conoscere sono i nomi di coloro che hanno ottenuto e ottengono crediti, milioni di euro di crediti, palate di soldi che poi sistematicamente non restituiscono, che finiscono nel mare magnum delle sofferenze bancarie. Quelli che così mettono in crisi le banche suddette e le portano persino al fallimento costringendo lo Stato all’intervento pubblico per salvare i risparmi dei poveri cristi. È questo l’elenco che vorremmo leggere e che non riusciamo a trovare: chi ha avuto i soldi e non li ha più restituiti. Chi sono le sanguisughe che hanno approfittato di amicizie o relazioni speciali per ottenere fiumi di denaro poi divenuti crediti inesigibili. Quei fortunelli che prendono perchè poi tanto i contribuenti pagano. E che magari sono gli stessi che pontificano sulla rava e la fava e sul perchè e percome questo disgraziato Paese è alla deriva. Facciamola un’inchiesta sui crediti elargiti dalle banche. Seria. Con tabelle ed elenchi. Che si possono pure vincere le elezioni. Con nomi e cognomi.
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