da stopeuro.org
La Commissione europea ha approvato il piano dell’Italia a sostegno della ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena, ritenuto in linea con le norme dell’Ue, sulla base di «un efficace piano di ristrutturazione». Un intervento che contribuirà a garantire la redditività a lungo termine della banca, limitando nel contempo le distorsioni della concorrenza.
Mps ha in bilancio 26 mld di crediti deteriorati
Per la Commissione, dunque, sussistono entrambe le condizioni l’accordo. La prima: la Bce, nella sua veste di autorità di vigilanza, ha confermato che Mps è solvibile e soddisfa i requisiti patrimoniali; la seconda: l’Italia ha ottenuto un impegno formale da parte di investitori privati ad acquistare il portafoglio di crediti deteriorati della banca. Per giungere all’approvazione dell’aiuto statale, gli azionisti e i creditori subordinati di Mps hanno fornito un contributo pari a 4,3 miliardi di euro per limitare l’uso di denaro dei contribuenti, come previsto dalla normativa dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato. Potranno invece richiedere un risarcimento alla banca i detentori di obbligazioni subordinate al dettaglio vendute in modo scorretto. Comunque sia, Mps dovrà subire una profonda ristrutturazione finalizzata a garantirne la redditività futura e ad assicurare che lo Stato italiano riceva una remunerazione sufficiente per il proprio investimento.
Bruxelles: tutto in regola con le norme Ue
«Abbiamo approvato l’apporto di capitale a favore di Mps da parte dell’Italia, in linea con le norme dell’Ue, che aiuterà la banca a soddisfare il fabbisogno di capitale nel caso di un peggioramento inatteso delle condizioni economiche», ha commentato la responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager. La sfida non è semplice: per garantire la sua redditività a lungo termine Mps dovrà ripulire il suo bilancio da oltre 26 miliardi di euro di crediti deteriorati. Anche per il responsabile per la Stabilità finanziaria, Valdis Dombrovskis, «sussistono le condizioni per una ricapitalizzazione precauzionale».
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