da comedonchisciotte.org
di NICOLAS BONNAL
Caratteristica basilare di un impero multiculturale – e un impero è sempre multiculturale – è quella di conquistare territori e di trasferirci popolazioni allo scopo di ammansirle e controllarle. È quello che si cerca di realizzare nell’Europa di oggi. Conducono qui coloni per sostituire le popolazioni irrequiete – o le si lascia morire. Perché come evidenzia Madison Grant nel suo The passing of the great race un’immigrazione indesiderata smorza la natalità nei paesi recentemente conquistati o occupati. È così che il Wasp ha cominciato a scomparire nell’America del nord a partire dal 1880. Kipling se ne duole nella sua corrispondenza (all’epoca viveva a Boston), Lovecraft nella sua novella La strada, Henry James nel suo giornale, O’Henry nei suoi racconti brevi, Edward Ross nel suo lavoro di sociologo, Scott Fitzgerald in Gatsby.
Ovviamente non siamo qui a rimpiangere il Wasp, nè colui (come dice Woody Allen, «la natura è un immenso ristorante») che fu cacciato dalla sua isola irlandese da una “carestia politica” programmata a Londra (che ha sempre saputo manipolare le carestie per i suoi scopi politici). Lo stesso Wasp aveva a sua volta rimpiazzato i nativi americani. La tragedia delle isola hawaiane e delle altre isole fu identica. Intere popolazioni massacrate, avvelenate e sostituite da altre più sottomesse e operose. La Grande sostituzione è ahimé un’eredità di lunga data, ma ciò che conta ricordare è che raramente si tratta di un fenomeno naturale, viceversa si tratta di un fenomeno politico assai redditizio. Il capitalismo gioca qui con il potere e la militarizzazione. Alludo a quei giovani scozzesi che dormivano sotto la tenda in Scozia mentre lavoravano per Amazon (che tra l’altro pubblica i miei libri, non è questo il problema). Semplicemente siamo tornati alla piantagione e al cannibalismo finanziario che la paura del poliziotto sovietico aveva calmato da tempo.
La tattica è sempre la stessa. La grande sostituzione fa rima non solo con dislocamento, ma anche con un complesso di scompensi psicologici, di rimescolamenti e riprogrammazioni mentali (pensate alla scuola socialista e al suo insegnamento liquido in Francia e in Europa). Scriveva Tocqueville a proposito dei nativi americani:
«Indebolendo tra gli indiani dell’America del nord il sentimento di patria, disperdendo le loro famiglie, oscurando le loro tradizioni, interrompendo la catena dei ricordi, modificando tutte le loro abitudini, e accrescendo oltre misura i loro bisogni, la tirannide europea li ha resi più disordinati e meno civili di quanto già non fossero».
Le osservazioni di Tocqueville sul futuro delle minoranze USA sono ammirevoli.
Arrivo al caro Machiavelli. Gli italiani (che hanno il più alto QI d’Europa) saranno sempre nostri maestri per la semplice ragione che hanno già vissuto e commentato tutto, e spesso ahimé per niente! La conoscenza, come dice Salomone, non serve che ad accrescere il proprio dolore (Quando aumenta il sapere, aumenta il dolore, dice la vulgata). Il Rinascimento ha permesso di vivere nuove emozionanti esperienze, e anche, per certi aspetti, di rivivere l’antichità. La Boétie nella stessa epoca pubblica il miglior testo sulla nostra alienazione moderna.
Ignoro se Machiavelli conoscesse il metodo Inca della mitma (sostituire la popolazione appena conquistata dallo stesso «impero socialista Inca»), ma sapeva descrivere come procedevano i principi neo-greci del Rinascimento:
«Per mantenere una conquista… L’altro migliore rimedio è mandare colonie in uno o in due luoghi che siano le chiavi di quello Stato, perché è necessario o fare questo, o tenervi molta gente armata e fanteria».
Sì, meglio i «coloni» che uomini armati per mantenere l’ordine. Tanto più che è possibile come in Germania fare di questi rifugiati dei poliziotti: sono loro che impediscono ai macho tedeschi di violentare i loro compatrioti, come mi ha raccontato una studentessa spagnola che vive a Bamberg! Quest’asina trascorre tutta la giornata visionando il suo telefono portatile, e possiamo affermare che il sistema la tiene al guinzaglio, come uno o due miliardi di altri «giovani» tutti uguali, ben formattati e soprattutto distratti, tutti usciti dai peggiori incubi di Plutarco o di La Boétie.
Con il cinismo tossico che caratterizza la sua impeccabile prosa Machiavelli aggiunge:
«Nelle colonie non ispende molto il Principe, e senza sua spesa, o poca, ve le manda e tiene, e solamente offende coloro, a chi toglie i campi e le case per darle a’ nuovi abitatori».
Ciò che oggi sta vivendo l’Italia è incredibile. Si rovina il contribuente per salvare delle banche insolventi, si rimpiazza una popolazioni già anziana per compiacere qualche élite umanitaria, il potere è occupato da persone che gli elettori non hanno scelto ma sono state scelte dalla Nato, da Bruxelles o dalle banche…
Machiavelli spiega come si divide la popolazione.
«quelli che egli offende, che sono una minima parte di quello Stato, rimanendo dispersi e poveri, non gli possono mai nuocere, e tutti gli altri rimangono da una parte non offesi, e per questo si quietano facilmente; dall’altra paurosi di non errare, perchè non intervenisse loro come a quelli che sono stati spogliati».
La vigliaccheria e il rifiuto di informarsi sono parte integrante del complotto. Come diceva MacLuhan, l’araldo cattolico-catodico del villaggio globale, «i più grandi segreti sono protetti dall’incredulità pubblica».
Raccomando al lettore la lettura di Kelly Greenhill su queste armi di migrazione di massa. Greenhill da buona agente imperiale le attribuisce a dei tiranni putativi e dimentica Ie responsabilità imperialiste e capitaliste delle mie care élite occidentali!
Per questa ragione raccomando la lettura dei classici. Non esiste situazione che non riescano a spiegare meglio degli esperti. Pensate per esempio a Marx che ci racconta del depopolamento nazi(feudale) dei clan scozzesi volto a favorire una certa duchessa Sutherland :
«Come esempio del metodo dominante nel secolo XIX basterà qui citare la duchessa di Sutherland. Costei, istruita nell’economia, appena iniziato il suo governo, risolse di applicare una cura economica radicale e di trasformare in pastura per le pecore l’intera contea, la cui popolazione si era già ridotta attraverso precedenti processi del genere a 15.000 abitanti.
Dal 1814 al 1820 questi 15.000 abitanti, all’incirca 3.000 famiglie, vennero sistematicamente cacciati e sterminati. Tutti i loro villaggi furono distrutti e rasi al suolo per mezzo del fuoco, tutti i loro campi furono trasformati in praterie. Soldati britannici vennero comandati a eseguire quest’impresa e vennero alle mani con gli abitanti. Una vecchia morì fra le fiamme della capanna che si era rifiutata di abbandonare. .Così quella dama si appropriò 794.000 acri di terra che da tempi immemorabili apparteneva al clan».
Perché cambiare una squadra – e un metodo – vincente? La debolezza delle nostre reazioni favorisce il comportamento barbaro delle élite. Ormai non hanno più paura di noi.
Nicolas Bonnal
Fonte: www.dedefensa.org
3.07.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di VOLLMOND
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