google_ad_client: "ca-pub-2245490397873430", Sine.ClaV.is: In Europa è di ritorno la propaganda: «Questo no!»

lunedì 8 maggio 2017

In Europa è di ritorno la propaganda: «Questo no!»

di Thierry Meyssan - Voltairenet.org


La campagna presidenziale francese si è allontanata dal solco della democrazia. Stiamo assistendo a un condizionamento degli elettori come mai si era visto in Europa dalla seconda guerra mondiale. L’esempio che analizziamo è senza appello: si tratta di un’azione di propaganda, nel senso dittatoriale del termine, che porterà all’elezione di Emmanuel Macron.



La campagna presidenziale francese è di natura diversa dalle campagne elettorali che ci sono state in Europa dopo la seconda guerra mondiale: per la prima volta, all’ombra di un candidato opera un’équipe esperta di propaganda di guerra.
Il favorito delle elezioni, François Fillon, è stato eliminato al primo turno, grazie ad accuse di nepotismo e corruzione per le quali è indagato dalla magistratura. Fino a oggi però nessuna di queste accuse ha trovato riscontro.
Gli elettori si apprestano ad andare a votare massicciamente, al secondo turno, per una persona contro la quale avevano manifestato, altrettanto massicciamente, due ani fa, Emmanuel Macron. Sono convinti di doverlo fare per proteggersi da un pericolo maggiore, Marine Le Pen. 


Tuttavia, se si chiede a questi elettori quale pericolo rappresenti Marine Le Pen, non sono in grado di rimproverarle niente di preciso, si trincerano dietro le critiche che venivano mosse a suo padre [Jean-Marie Le Pen, ndt].
La totalità dei quotidiani regionali e nazionali, senza eccezione alcuna, denuncia il pericolo Le Pen ed esorta gli elettori a fare le barricate, votando Macron.
Quando abbiamo chiesto ad alcuni francesi cosa pensassero dell’accusa di Emmanuel Macron alla Le Pen di aver sostenuto l’invasione prussiana del 1870 e l’aggressione tedesca del 1914, ci hanno riso in faccia. Marine Le Pen è nata nel 1968.
Il video che vi mostriamo è stato ampiamente diffuso dalle reti televisive e da internet. Quando l’abbiamo mostrato ai nostri interlocutori francesi, tutti hanno convenuto di averlo già visto e di aver pensato che Macron stesse parlando a vanvera. Quando gliel’abbiamo mostrato un’altra volta si sono sorpresi di rinvenirvi le accuse di cui prima avevano riso...


(continua)

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