google_ad_client: "ca-pub-2245490397873430", Sine.ClaV.is: Ong-scafisti, le prove ci sono. Ecco perché il pm non può usarle

sabato 29 aprile 2017

Ong-scafisti, le prove ci sono. Ecco perché il pm non può usarle

I rapporti e le intercettazioni arrivano da 007 stranieri e non si possono usare in un processo. Il pm: "Ma danno la conoscenza certa che questo avviene"


di Giuseppe De Lorenzo - IlGiornale.it



Le prove ci sono. E sono chiare: dimostrano che alcune delle navi Ong che pattugliano il Mediterraneo centrale hanno avuto contatti diretti con i trafficanti di uomini.

Il pm di Catania, Carmelo Zuccaro, lo ripete da settimane ai quattro venti che non mancano le "evidenze". Solo che non possono essere usate come prove. Cosa significa?
Semplice: che qualora Zuccaro decidesse di iscrivere le Ong nel registro degli indagati e riuscisse a portarle in Tribunale, sebbene abbia intercettazioni inequivocabili, queste non potrebbero essere sfruttate per l'incriminazione. Le registrazioni di cui dispone il pool di magistrati catanesi, infatti, arrivano dagli 007 tedeschi ed olandesi. Per diventare giuridicamente delle "prove", cioè utilizzabili in Aula, dovrebbero provenire da organi di polizia giudiziaria. Zuccaro da tempo lamenta mancanza di risorse sufficienti, e finalmente il governo potrebbe concedergli qualche uomo in più. Ma per ora i documenti di cui dispone sono carta straccia di fronte a un giudice.
"Alcune agenzie - ha dichiarato ieri Zuccaro al sito LiveSicilia - che non svolgono attività di polizia giudiziaria hanno documentato i contatti ma si tratta di atti che non posso utilizzare processualmente, anche se mi danno la conoscenza certa che questo avviene". I servizi segreti esteri infatti si muovo con maggiore libertà di quelli italiani, ovvero senza l'autorizzazione preventiva di un magistrato. E questo, in base al codice penale italiano, rende le intercettazioni del tutto inutilizzabili. Chiaro? Si tratta di un cavillo legale, altrimenti le Ong sarebbero già in Tribunale a fornire spiegazoni.

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